E.X
Era un
semplice pomeriggio, il Generale della polizia di Milano era solito leggere il
giornale. Lo leggeva ogni giorno ormai era quasi un hobby per lui. Le sue
pagine preferite erano quelle di genere giallo.
16/07/2013
Il giallo con noi
15/07/2013
Un uomo di nome Cristian Gagliardi abitante in via S.
Paolo, città di Milano, è stato ucciso intorno alle 20.30 del giorno 15/07, il
corpo è stato ritrovato davanti casa sua.
Il Generale
leggendo quelle parole fermò la lettura per un paio di minuti.
“Cristian Gagliardi…Cristian
Gagliardi?” Il Generale provò a ricordare se conoscesse qualcuno con quel nome,
ma non gli venne in mente nulla.
Cristian Gagliardi era nuovo a Milano. Era giunto in
città il 10/07/2013. Probabilmente il ragazzo era scappato dalla Sicilia perché
aveva ricevuto pesanti minacce.
Il Generale non
esitò e chiamò subito l’investigatore Colombo.
-
“Pronto
Signor Colombo! Abbiamo un nuovo caso per lei” - “Arrivo subito”
Appena
giunto in commissariato, Colombo, cominciò a domandare chi fosse la vittima dell’omicidio.
Il signor
Rimini cominciò a raccontargli tutta la storia. Gli disse il nome della
vittima, quando fu ucciso, dove venne ritrovato il corpo e che il povero
ragazzo era nuovo in città.
Due giorni
dopo cominciarono le investigazioni. La prima cosa da analizzare era ovviamente
il luogo dove era stato ritrovato il cadavere. Per prima cosa fu trovata l’arma
del delitto. Si trattava di un coltellino svizzero, il quale venne portato alla
polizia scientifica per analizzarne le impronte digitali che erano presenti su di
esso.
Entrarono
nella casa del povero Cristian per trovare qualche indizio. C’era un gran
disordine: foto rovinate del povero Cristian e della sua ragazza, vi erano
anche bottiglie di birra sparse per tutta l’abitazione.
Qualche
giorno dopo il Dottor Colombo tornò in quella casa. In un cassetto trovo
tantissime lettere firmate E.X.
Alcune
lettere dicevano: “Se tu con lei non tornerai solo del male riceverai”
Altre: “Continui
a sbagliare ma prima o poi la dovrai pagare”
Colombo allora cominciò a pensare:” Con tutte queste minacce
il ragazzo doveva essere preoccupato, terrorizzato! Dalle firme delle lettere
sembrava che era stata proprio la sua ex ragazza ad averlo ucciso.
La sua ex ragazza di nome Giulia Milanese fu portata in Commissariato
dove venne interrogata. La signorina cominciò a fare domande sul perché
l’avevano condotta lì. Il colonello Rimini le spiegò che l’avevano portata in
Commissariato poiché era indagata sull’omicidio di Cristian Gagliardi, il suo ex
ragazzo. Le fecero tantissime domande ma lei aveva un alibi: quella sera diceva
di essere stata al cinema con il suo nuovo ragazzo Simone. Quest’ultimo andò in
Commissariato e confermò l’alibi della sua ragazza mostrando foto risalenti
proprio a quella sera.
Giulia quindi rimase fuori dal caso.
“Come non è lei? Chi può essere allora? Non lo so… non lo
so!” disse Colombo.
In casa di Cristian furono trovati anche dei cuori
spezzati qua e là. Era qualcuno che ci teneva al suo amore. Non poteva essere
la sua ragazza attuale poiché era partita a Giugno per ragioni lavorative.
Doveva essere qualcuno che apparteneva al suo passato. L’Investigatore Colombo
cominciò quindi a ragionare per esclusione… “La sua ex ragazza non è, la sua
ragazza attuale non è, i suoi familiari non di sicuro li abbiamo già
interrogati ma senza risultati…uff…chi può essere? Non ci resta che aspettare
la risposta degli esperti”
Due giorni dopo finalmente gli esperti chiamarono. Le
impronte risalivano alla mamma dell’ex ragazza di Cristian di nome Elena
Xcofcher (Tedesca)
Era l’unica che poteva aver compiuto quel crimine. Chi
altro altrimenti? Lei però aveva un alibi. Quella sera era semplicemente a casa
a leggere un bel libro ascoltando un po’ di musica leggera.
4 Giorni dopo……
“Signora Xcofcher venga subito in commissariato!” Disse
il generale Rimini.
“Arrivo subito!” esclamò
Elena Xcofcher.
Appena arrivata lì il
colonello le spiegò che sull’arma del delitto c’era il suo DNA… lei aveva
mentito di essere a casa il 15/07 perché proprio quello stesso giorno alcune
telecamere l’avevano ripresa passare alle 20:30 da via S. Paolo. All’inizio la
signora mantenne la calma ma poi esplose e urlò: <<Cristian era un
ragazzo sciocco! Doveva pagare, mia figlia ha sofferto molto per lui, non
sopportavo il fatto che si disperava per un ragazzo incoerente! La doveva
pagare! Arrestatemi! Fatemi quello che volete, ma quel ragazzo ha pagato!”
Queste sono state le ultime
parole di Elena Xcofcher. Fu condannata all’ergastolo ma dopo soli due anni
morì.